La particolare situazione emergenziale che stiamo vivendo ha imposto alle abitazioni un diverso modo di essere vissute, in termini di spazi da ricavare e tempi di permanenza prolungata. Oltre a riservarsi “angoli” per il lavoro da remoto e l’esistenza onlife (call conference, fitness on line, social media) emerge l’esigenza di ambiti “filtro” per cambiarsi gli abiti e le scarpe usate all’esterno, per parcheggiare la bicicletta, per smistare e sanificare la spesa; senza trascurare la necessità di dare una sistemazione ai contenitori per la raccolta differenziata. In questa situazione, i cui aspetti positivi (da consolidare in nuove abitudini) possono riscontrarsi nell’eliminazione del superfluo e nella limitazione degli accumuli, risultano preziosi ingressi, corridoi, scale e sottoscala, pianerottoli, balconi. Locali che possono essere attrezzati con arredi “non convenzionali”: adatti al montaggio pensile (alle pareti e con attraversamenti a mezza altezza), a colmare vuoti murari, a elevare la quota dei pavimenti preesistenti (utilizzabili come pedane contenitive), a ripiegarsi per annullare gli ingombri, a collocazioni esterne (prive di impatti negativi sulle facciate pubbliche). Insomma, un’evoluzione verso impensabili capienze che rivelano disponibilità spaziali innovative. Uno scacco al disordine; anzi, Unoazero!